Cocaina: la video testimonianza di A.

"Non hai più la gestione di niente, pensi solo a quello e quando
hai venti euro in tasca pensi a quello, e quando ne hai
cinquanta, li spendi non gestisci più niente.
Ti gestisce lei.
Non sei più tu il padrone della tua vita, è lei che è padrona della tua vita."
Quella di A., milanese in cura al Sert, è la storia di una comune ragazza 27enne che decide di provare la cocaina con il suo ragazzo dell'epoca.
Una ragazza che non ha mai provato droghe prima di allora e che non ha mai avuto problemi di alcun tipo con le dipendenze.
Finché pian piano la cocaina non diventa il solo pensiero quotidiano e come dice la stessa A., finisce che non ti riconosci più.
Se ti sembra di riconoscerti, o riconosci questo comportamento in un tuo amico o familiare, chiamaci.

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Afghanistan e dipendenze: il punto di Roberto Saviano

"La guerra in Afghanistan è una guerra dell’oppio. Prima delle scuole coraniche, dell’obbligo al burqa, prima delle spose bambine, prima, i talebani sono dei narcotrafficanti... L’eroina talebana fornisce camorra, ‘ndrangheta e Cosa Nostra, fornisce i cartelli russi, e rifornisce Cosa Nostra americana e tutte le organizzazioni di distribuzione in Usa a eccezione dei messicani che cercano di rendersi autonomi dall’oppio afgano...”
Oltre ad essere terroristi, i talebani sono narcotrafficanti che fanno affari sulla pelle delle persone dipendenti.
Al di là di ogni colore politico, prendete sei minuti per ascoltare la lucida analisi di Roberto Saviano sulla situazione afghana.
Gli 80 miliardi di dollari spesi dagli USA per addestrare un esercito in vent'anni sono nulla se paragonati ai 120 incassati dai talebani dal mercato dell'oppio, che porta non solo all'eroina, ma anche alle comuni morfina e codeina che adoperiamo nelle anestesie chirurgiche e locali, come quelle del dentista.
I talebani spesso rivendono a società indiane che poi rivendono a case farmaceutiche. Ma la radice è sempre la stessa.
Come in ogni guerra, prima dei principi e dei valori, vengono il profitto e il ritorno personale.
Dietro a ogni dose comprata, c'è un agricoltore che è stato costretto a coltivare papaveri da oppio dal regime (che altrimenti lo avrebbe evirato), c'è la sofferenza, il dolore di molti e il profitto di pochi arricchiti e senza scrupoli.
Dietro ogni droga c'è un mercato illegale che ha come prezzo dignità e vite umane, di chi produce quanto di chi consuma.
Non andrebbe mai dimenticato.
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Ludopatia: un cortometraggio con Nino Frassica

Un Nino Frassica in vesti inaspettate e diretto da Andrea Traina è Ulisse, un ex-imprenditore vessato dagli usurai, che a causa del vizio del gioco vede andare in pezzi tutta la sua vita.
Girato a Vittoria in provincia di Ragusa, il cortometraggio è stato promosso dall'assessorato regionale Salute della Regione Siciliana e finanziato dalla ASP di Ragusa UOC Dipendenze per il contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. L’iniziativa, infatti, rientra in una più vasta azione a cura del Dasoe dell’Assessorato per contrastare le dipendenze.
Solo un assaggio in questo trailer, di una storia drammatica per la prima volta riletta e raccontata in chiave fiabesca. Non si sono lupi cattivi, ma usurai ben determinati contro un dipendente da gioco d'azzardo che non riesce a uscirne.
Ti ricorda nessuno questo povero Ulisse? Vuoi aiutarlo a raggiungere la sua Itaca senza un'odissea di umiliazioni e disperazione?
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Dipendenze senza sostanza

Fino alla fine degli anni Ottanta, dire dipendenza rimandava subito la mente a una droga, una sostanza, a un qualcosa che rendeva schiavi da un punto di vista chimico e fisico.

Negli ultimi anni sono emerse invece delle nuove forme di dipendenza, pericolose allo stesso modo ma con una differenza essenziale: anziché essere innescate dall’assunzione di sostanze, derivano da un comportamento eccessivo e disfunzionale messo in atto dal soggetto.

“New addiction” è il termine che designa queste dipendenze comportamentali, nuove ma con le stesse connotazioni della tossicodipendenza.

Il reale problema è che l’oggetto della dipendenza in questo contesto è un’attività perfettamente lecita e socialmente accettata.
Fare shopping, lavorare, navigare su internet, scommettere... persino fare l’amore. Tutto legale.

Fortunatamente però, proprio come per le tossicodipendenze, esistono professionalità specifiche a cui rivolgersi per uscire fuori da questo tipo di percorso, che per quanto rientri nella legalità, può comunque distruggere un individuo e la sua vita.

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