La storia di Nino Modica: dalla ludopatia ai canditi artigianali
Molto spesso spesso purtroppo riportiamo testimonianze di ex dipendenti molto dure.
Questa volta, in apertura di un mese particolarmente difficile per chiunque abbia dipendenze - quel dicembre che chiude l'anno e costringe a fare i conti con sé stessi e spesso porta a ricadute - vogliamo regalarvi questa storia di successo e resurrezione.
«VORREI FARE DA QUI A TRE ANNI IL CANDITO PIÙ BUONO DEL MONDO»
È la storia di Nino Modica, messinese ex ostaggio della ludopatia, riabilitato grazie a un percorso di comunità contro le dipendenze da gioco.
«È una malattia subdola. Non mi mancava nulla, sono cresciuto in una famiglia perbene e ho ricevuto un’ottima educazione incentrata sui veri valori. A un certo punto della mia vita mi sono scoperto vulnerabile, un po’ alla volta ho iniziato a cascarci dentro. Avevo una sorta di vita parallela; sia chiaro non ho mai commesso nulla di illecito, per fortuna. La mattina mi alzavo e pensavo solo a giocare. Era un inferno, vivevo in funzione dei soldi che dovevo procurarmi per giocare. Quelli sono veri campanelli di allarme».
Così descrive l'inferno in cui entrato prima di uscire a riveder le stelle e realizzare le sue aspirazioni: dopo 20 anni di vita in ufficio gestisce due locali di proprietà e oggi è un apprezzato produttore di canditi artigianali di nicchia.
Puoi leggere l'articolo completo qui --> https://www.gazzettadelgusto.it/interviste/nino-modica-dalla-ludopatia-ai-canditi-artigianali-don/?fbclid=IwAR1H_8_Fc7k9djRfETtY1n9geot2YkP3gFlJH0n0nY-wNPuUZNOH7dKPgsc
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