Optimizing large-scale gambling prevention with adolescents through the development and evaluation of a training course for health professionals: The case of PRIZE

CEART è lieta di condividere una pubblicazione presentata da Maria Anna Donati, Jessica Boncompagni, Giuseppe Iraci Sareri, Sonia Ridolfi, Adriana Iozzi, Valentina Cocci, Alfiero Arena, Caterina Primi - nell'ambito del progetto PRIZE

Abstract

In the field of adolescent gambling prevention, there is a lack of intervention studies reporting and assessing training courses for the intervention providers. The present work fills this gap by realizing a dissemination study inside the PRIZE program aimed at modifying a set of cognitive protective factors and affective risk factors. The purpose of this work was twofold: To develop and evaluate a training course with the intervention providers (Study 1), and to assess the short- and long-term effects of the intervention itself (Study 2). The training course was delivered to 44 health professionals (32 females, Mage = 39.34 years). Results showed a significant increase of correct knowledge about gambling and a significant reduction of their susceptibility to probabilistic reasoning biases. Participants also actually learnt the main competencies to conduct the educational activities, they were satisfied for the training course received, and they felt high levels of self-efficacy. The intervention was implemented with 1894 high school students (61% males; Mage = 15.68 years). In the short term, we found a significant increase of adolescents’ correct gambling knowledge, random events knowledge, and probabilistic reasoning ability, and a significant decrease of superstitious thinking, monetary positive outcome expectation, and gambling-related erroneous thoughts and fallacious behavioral choices. In the long-term, a significant decrease of gambling frequency, gambling versatility, and gambling problem severity was obtained. Overall, this work highlights the importance to train prevention program providers in order to optimize the effectiveness of large-scale gambling intervention programs towards adolescents

Leggi l'articolo completo qui
https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0266825

Qui il PDF scaricabile
Donati et al., 2022_PRIZE

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Trova il coraggio di fare il primo passo

Nessuno di noi ha cominciato a camminare da un giorno all’altro.

Allo stesso modo, non si esce dalla dipendenza con la bacchetta magica o in un secondo e hop, ecco la vita di prima.

È un percorso, ma come ogni percorso la cosa più difficile è trovare il coraggio di iniziarlo, di fare il primo passo.

Se hai un problema di dipendenza o se un tuo caro ha un problema di dipendenza - da sostanze come alcol, cocaina, eroina o comportamentale come dipendenza dal gioco d’azzardo, da internet, dallo shopping, dal sesso - chiamarci può essere quel primo passo.

Che come ci insegna il saggio Jodorowsky, certamente ti toglie da dove sei.

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Indagine su “Adolescenti e pandemia, così è cresciuta la richiesta di sostegno”

L'indagine rivela inoltre come il turbamento psicologico prodotto dalla pandemia abbia incrementato anche i comportamenti a rischio, come testimonia il 69% degli psicologi.
Il ricorso a droghe e gioco d'azzardo, così come quello all'alcool e al fumo, si rivela pericolosamente in crescita.
Qui l'articolo completo di firenze.repubblica.it ▶️ Adolescenti e pandemia, così è cresciuta la richiesta di sostegno
Se anche per te o per un tuo familiare
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Come curare le dipendenze?

Abbiamo notato che a troppe persone non è chiaro che tipo di aiuto possiamo fornire noi del Numero verde CEART, eccoci quindi a ribadire l’importanza di curare le dipendenze, di qualsiasi tipo esse siano.

La persona dipendente si crede autosufficiente, crede spesso di poter gestire la situazione che sta vivendo e difficilmente realizza quanto sia invece gestita dalla situazione.

Non aspettare che le cose peggiorino, non aspettare l’evento clamoroso che rende le cose irrecuperabili.

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Gianluca Grignani e la dipendenza da sostanze

Qualche sera fa Gianluca Grignani ha voluto raccontare, in pochi minuti, il suo calvario di dipendenza.
Riportiamo qui la sua testimonianza, tanto importante quanto difficile da seguire, la racconta velocemente, con la rincorsa, come potesse mettere distanza tra quel momento e chi è lui attualmente.
Chissà se anche a lui diranno "hai sbagliato pusher", come tanti spiritosi fanno su altre testimonianze.
La cosa che è emerge benissimo però è la solitudine del dipendente, quell'abisso in cui sprofondi anche con tutta la famiglia attorno
Per vedere il video clicca qui https://fb.watch/cWcIfs4Pew/
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𝐋’𝐔𝐍𝐈𝐂𝐀 𝐏𝐄𝐑𝐒𝐎𝐍𝐀 𝐃𝐈 𝐂𝐔𝐈 𝐇𝐎 𝐀𝐁𝐔𝐒𝐀𝐓𝐎 𝐈𝐍 𝐕𝐈𝐓𝐀 𝐌𝐈𝐀 𝐒𝐎𝐍𝐎 𝐈𝐎

La causa da 50 milioni di dollari intentata da Johnny Depp contro l'ex moglie Amber Heard è passata a 100, per via della contro denuncia di quest'ultima.

Se nel 2014 Depp parlava di sé stesso come di un uomo nuovo, dedito alla famiglia (due figli dalla prima moglie Vanessa Paradis ndr) e al massimo amante del vino, il ritratto che esce da questo processo intentato per diffamazione - che ha poi generato il collasso della sua carriera - è quello di un alcolista con più dipendenze.

La foto che riportiamo è una prova messa al vaglio della corte fornita dalla signora Heard, in bella mostra tre strisce di cocaina, whisky e persino una scatola di pillole con le cifre del nome del marito, Property of JD.

Che Johnny Depp sia o meno un uomo che esercita violenza domestica, starà alla corte stabilirlo. Certo è che un simile quadro di dipendenza da sostanze, alcol in testa, non rende la vita facile a chi vuole dimostrarne l'innocenza.

Perché la mancanza del senso di limite nell'abuso di droga o alcol fa pensare che si possa scavalcare qualsiasi valore etico o morale.

Quello su cui vogliamo mettere l'accento oggi è la credibilità del soggetto dipendente. Al momento in cui si accertano l'uso di alcol, cocaina, oppiacei di vario genere, marijuana, diventa difficile difendere il dipendente da qualsiasi accusa: infatti l'alcol, con la sua funzione di detonatore di libido, rende il soggetto potenzialmente fuori controllo, lo si considera capace di tutto.

La dipendenza da sostanze oltre che inaffidabili e imprevedibili, rende socialmente vittime di pregiudizio tutti coloro che ne fanno uso, spesso a ragion veduta.

«[L’unica persona che ha avuto] problemi con il mio vizio del bere nella mia vita sono stato io», ha spiegato Depp, «L’unica persona di cui ho abusato in vita mia sono io».

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Cos’è la cocaina? Che effetti porta? Facciamo chiarezza

Se tutti noi conosciamo la storia della Coca Cola, che per vent’anni (fino al 1906), veniva venduta addizionata di foglie di coca, in pochi siamo al corrente del periodo in cui è stata usata come farmaco analgesico, contro il mal di denti ad esempio, come indicato da questo manifesto del 1885.

Tutto questo prima di capire il livello di dipendenza che avrebbe portato, come accaduto per l’eroina, proposta come rimedio per la tosse.

Ma cos’è la cocaina?
Che effetti porta?

Potente stimolatore del sistema nervoso, vasocostrittore e anestetico, la cocaina è un alcaloide ricavato dalle foglie di coca (erythroxylum coca), pianta sudamericana diffusa tra Peru, Colombia e Bolivia, a oggi la seconda sostanza illegale più consumata al mondo (dopo la cannabis).

Se i suoi effetti sociali sono l’inaffidabilità e la tendenza del cocainomane a “sparire”, i suoi effetti visibili sul fisico sono:
• Aumento dei battiti cardiaci
• Aumento della sudorazione
• Dilatazione della pupilla
• Restringimento dei vasi sanguigni (da cui prurito

Mentre quelli percepiti da chi assume la sostanza sono:
• Illusoria sensazione di benessere e felicità
• Sensazione di onnipotenza
• Aumento di sicurezza in sé stessi
• Senso di fuga dalla realtà

Per ottenere questi effetti via via che la dipendenza si stratifica, il dipendente aumenta le dosi, questo alza la soglia di tolleranza, e le conseguenze del consumo massiccio si fanno vedere:
• Paranoia, sindrome depressiva, stati di ansia
• Possibili allucinazioni
• Calo drastico della libido
• Anedonia (incapacità di trovare piacere, non solo in campo sessuale)

A livello fisico invece si rischiano:
• Malattie cardiovascolari
• Malattie autoimmuni
• Insufficienza renale
• Danni alla mucosa nasale (fino alla perforazione del palato)

Se hai problemi di dipendenza dalla cocaina o temi ne abbia un tuo caro o un tuo familiare,
noi possiamo aiutarti:

𝐃𝐀𝐋 𝐋𝐔𝐍𝐄𝐃Ì 𝐀𝐋 𝐕𝐄𝐍𝐄𝐑𝐃ì
𝟗-𝟏𝟑 𝐞 𝟏𝟒-𝟏𝟖
𝐀𝐋 𝐍𝐔𝐌𝐄𝐑𝐎 𝐕𝐄𝐑𝐃𝐄 𝟖𝟎𝟎 𝟑𝟗 𝟒𝟎 𝟖𝟖
𝐓𝐑𝐎𝐕𝐄𝐑𝐀𝐈 𝐏𝐄𝐑𝐒𝐎𝐍𝐀𝐋𝐄 𝐐𝐔𝐀𝐋𝐈𝐅𝐈𝐂𝐀𝐓𝐎 𝐀 𝐒𝐔𝐏𝐏𝐎𝐑𝐓𝐀𝐑𝐓𝐈

𝐈𝐋 𝐒𝐄𝐑𝐕𝐈𝐙𝐈𝐎 È 𝐀𝐍𝐎𝐍𝐈𝐌𝐎 𝐄 𝐆𝐑𝐀𝐓𝐔𝐈𝐓𝐎

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Dipendenza da alcool? Da gioco? Da droghe? Chiama il numero verde C.E.A.R.T.

Sapevi che se hai problemi di dipendenza da gioco, droga o alcol (che si tratti di te in prima persona o di un amico) e abiti in Toscana, per te esiste un numero verde che può aiutarti da subito per cambiare la situazione, prima che sia tardi?
Al numero verde C.E.A.R.T. risponde solo personale qualificato specializzato in dipendenze, abituato a trattare argomenti così delicati.
Perciò metti via la vergogna, affronta il problema e fa' la sola cosa da fare in prima battuta: chiedi supporto a chi può aiutarti davvero.
Il numero verde C.E.A.R.T.
è 800.39.40.88
Risponde dal lunedì al venerdì
dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 18,00.
Il servizio è anonimo e gratuito.
Quanto prima chiamerai, tanto prima avrai un quadro più ampio e preciso dei passi da seguire per aiutare o essere aiutato
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FACCIAMO DUE CONTI CON LA REALTÀ

700 chili di cocaina pronta per essere inviata in Europa sono stati oggi sequestrati dalle autorità nel porto di Santa Marta, in Colombia, proprio sul mar dei Caraibi.
Tra i casi ritrovati spicca un carico destinato al Belgio: all'interno di finte banane da fibra è stata rinvenuta cocaina cloridrato.

Un caso unico, in cui queste organizzazioni hanno messo alla prova la loro ingegnosità contro la perizia delle autorità.
Più di 50 scatole con banane che erano pronte nei cantieri navali sono state scoperte dalla Polizia Antinarcotici, al momento dell'ispezione del carico, alcune banane verdi si distinguevano per lucentezza e consistenza della buccia.
Servendosi di un utensile da taglio, ha aperto le banane trovando all'interno dei sacchi di cocaina cloridrato, ben 109 chili.

Negli anni i trafficanti hanno trovato gli espedienti più diversi e ingegnosi per aggirare i controlli della frontiera, questo chiaramente per via di una richiesta che non sembra diminuire, quella della cocaina.
Questa settimana parleremo di cos'è la cocaina, dei danni che porta, di come riconoscere un cocainomane, di come superare la vergogna per chiedere aiuto

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LA CINETECA DI CEART – HEROIN(E)

Abbiamo curiosato su Netflix per voi e oltre all'enorme quantità di fiction, documentari celebrativi e altre storture sul mondo della droga, abbiamo trovato HEROIN(E).

HEROIN(E) è un mediometraggio del 2017 candidato all'Oscar, della durata di appena 39 minuti, ognuno dei quali colpisce molto chiaramente l'obiettivo: dare un volto umano alla lotta alla droga, mostrare la grinta delle protagoniste del documentario e la compassione degli abitanti della cittadina in cui si svolge.

Tre donne, una comandante dei vigili del fuoco, una giudice e una volontaria di un'organizzazione no-profit, che combattono - ognuna dalla sua posizione - l'epidemia di oppioidi che affligge la contea di Huntington, in West Virginia.
In questa cittadina infatti, il tasso di overdose è 10 volte superiore rispetto alla media americana. In particolare oltre l'eroina, il Fentanyl e gli psicofarmaci da prescrizione, sono i responsabili di questa piaga sociale.

Perché proprio questo film?
Per il suo tono, una contronarrativa ottimistica che spiega un'alternativa agli approcci duri o giudicanti al tema, come lo definì la rivista Forbes.

Ma anche per il suo approccio grintoso e incisivo, che passa dalle azioni di queste tre eroine, eroine vere e proprio nel loro quotidiano, determinate ad aiutare le persone con tossicodipendenze e a salvarle.

Perché una soluzione esiste anche ai casi più disperati, si tratta solo di accettare di dover chiedere aiuto

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